Menta piperita

Speziarium

Mentha Piperita

Nomi comuni: erba diavolona, amena, menta pepe, nepitella, mentuccia

Parti da utilizzare: foglie e cime

È una piantina erbacea diffusa in tutte le regioni temperate, dalla pianura alla montagna, sin verso i 2000 metri di altitudine. Frequenta per lo più stazioni umide, in vicinanza di fossati o di corsi d’acqua che ne rendono fresco il terreno. La menta trova le sue origini in Medioriente; oggi ne sono grandi produttori l’Egitto, la Turchia ed il Marocco. Tutta la pianta emana un aroma gradevole, più forte durante l’epoca della fioritura. Il principio attivo che si ricava dalla pianta – il mentolo – trova largo impiego in farmacia e in erboristeria, ma anche nell’industria dolciaria e dei liquori.


In cucina
I suo sapore è spiccatamente rinfrescante, per questo viene ampiamente utilizzata d’estate per aromatizzare bevande, the, dolci e gelati. Va aggiunta in tutte le insalate, soprattutto quelle a base di cetrioli o pomodori, anche per profumarle. Si accompagna splendidamente con le carni di agnello, il pesce e le fritture.

Benessere
Efficace espettorante, dà sollievo nella tosse e nelle bronchiti influenzali. Aumenta l’energia cardiaca e la pressione endovasale. L’azione anestetica e rinfrescante del mentolo, la rende efficace in caso di punture di insetti, pruriti ed arrossamenti dopo l’eccessiva esposizione al sole. Nei soggetti sensibili può, però, provocare eccitazione nervosa; in dosi eccessive risulta addirittura stupefacente causando effetti come tremore, rallentamento dei riflessi e iperestesia sensoriale. Poco indicata anche per chi soffre di reflusso gastrico.

Curiosità
Il suo nome è legato alla mitologia classica: deriva infatti da Mintha, la ninfa trasformata da Persefone in pianta, la cui bellezza fu sostituita da un soave profumo. Già nota nell’antica medicina cinese ed egiziana nonché presso i Greci e i Romani, veniva impiegata per le sue proprietà diuretiche, digestive e per i presunti poteri afrodisiaci. Nell’antico Egitto, i sacerdoti preparavano un unguento (kifi) di cui facevano uso esclusivo per ottenere longevità e lucidità mentale. La menta piperita è stata scoperta nel 1696 dal botanico inglese John Ray, ed è probabilmente un incrocio naturale derivato da altri tipi di menta selvatica. Ciò che l’ha distinta e caratterizzata è stato il suo profumo, di gran lunga più intenso e persistente delle altre varietà. In Arabia il the alla menta è enormemente diffuso come bevanda rinfrescante e dissetante.

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