Burrito: da dove deriva questo termine?

Non si cucina mai bene se non si conosce la storia di un piatto: burrito di per sé significa in spagnolo “asinello” e la sua origine si ricerca nel periodo della Rivoluzione Messicana, a cavallo tra Ottocento e Novecento, quando un venditore di cibo cominciò a arrotolare il cibo all’interno di una grande tortilla fredda, mise i suoi “panini” in groppa al suo asino e cominciò a girare oltre i confini del Messico per promuovere la sua nuova idea di street food.

Anche se a prima vista il burrito sembra un piatto 100% messicano, in realtà non è così diffuso nella patria di Maya e Aztechi, ad eccezione della zona di Chihuahua: a questa tortilla de harina si preferisce infatti la tortilla de mais, più gialla e croccante rispetto alla variante più “a piadina” che è invece tipica della cucina tex-mex, grazie alla quale questo piatto è sbarcato anche in Italia.

Ricetta del burrito perfetto, e 5 variazioni sul tema

La ricetta del burrito originale si perde nella notte dei tempi e prevede, nel ripieno e a contorno, guacamole e fagioli, elementi sempre presenti nella cucina messicana.

Qui sotto ci sono 5 variazioni sul tema che potrete usare per sperimentare le vostre ricette di burritos in ogni momento dell’anno.

Siete a caccia di ricette per le tortillas? Nessun problema, potete usare queste ricette dei burritos, sostituendo la piada di farina con la classica tortilla a base di farina di mais, avendo l’accortezza di diminuire le dosi: la tortilla di mais tiene meno farcitura di quella di farina!

1.    Burrito + chili: si parte dalla preparazione di carne di manzo, piccante e saporita, a cui si aggiungono paprika e formaggio tipo cheddar, per dare un gusto volutamente intenso al ripieno. E poi chili, peperoni rossi, mais. Serve una verdura? Gli spinaci hanno la giusta quantità di fibra per sorreggere il burrito e non perdersi nel gusto intenso di questa ricetta.

2.    Burrito + pollo: il burrito di pollo chiama peperoni, che chiamano a loro volta paprika, cipolla, aglio, tabasco. Questi gusti sembrano proprio fatti per stare insieme e possono essere dosati a piacere, a seconda delle singole preferenze.

3.    Burrito veg + arroz: né carne né pesce? Allora, che sia riso! Arricchito con pezzetti di formaggio a piacere, cavolo cappuccio, origano e pimento, ha una consistenza ricca e non fa sentire la mancanza delle proteine.

4.    Burrito + pescado: in questa variante si utilzza, al posto della carne, il pesce. Consigliamo di preferire un pesce “carnoso” come il merluzzo, per dare consistenza ai bocconi proteici. Gli altri ingredienti vanno mantenuti leggeri: pomodoro, cipolla tagliata fine, cilantro, una spruzzata di lime, lattuga. Chi ama il pesce potrà anche provare la variante con i gamberoni, rigorosamente accompagnati da lime e (poco) tabasco.

5.    Burrito + cerdo: il maiale è l’ingrediente perfetto per dare morbidezza, senza conferire un gusto così impegnativo come nella variante con il manzo. Anche in questa versione, vale la freschezza: peperoni, cipolla, cilantro, formaggio filante.

Burrito messicano: come farlo davvero autentico

Il cilantro può piacere, oppure no, ecco perché spesso lo si mette a lato. Il lime invece è un vero must per quasi tutti i tipi di burrito messicano: è capace da solo di far ricordare sapori e profumi caraibici, provare per credere!

Il burrito si mangia bene freddo, ma andrebbe servito caldo, alla temperatura di un kebab: ecco perché si comincia sempre dal riscaldare la piadina prima di riempirla con la farcitura.

Infine, per i più fanatici e per chi pensa di conoscere il burrito di carne meglio delle proprie tasche, perché non provare il burrito de cochinita pibil? Cos’è la cochinita pibil? Spalla di maiale marinata con la pasta de achiote: una spezie rossa ricavata dai semi di annatto tipica del Sudamerica, utilizzatissima anche nei famosi tamales, poi cotta e sfilacciata, pronta per farcire i nostri burritos.